lunedì 2 febbraio 2009

Padre Zeno

Vorrei stringerti con l’irruenza di un amore acerbo.

Vorrei che nei tuoi occhi si riflettesse la forza del mio Amore.

Vorrei sentirmi dire “Ti amo”.

Vorrei……..

- Padre Zeno. Padre Zeno! La vogliono in canonica.

La perpetua era una signora corpulenta. Di quelle che difficilmente passano inosservate. Eppure, in barba all’aspetto ingombrante, i suoi modi erano gentili e rispettosi. Stavolta però aveva dovuto usare un tono di voce più alto del solito, perché parevo nemmeno accorgermi della sua presenza.

Riposi lentamente il cellulare in tasca, nascondendo così il suo pesante fardello di segreti.

- dite a Don Isacco che sto arrivando.

Scesi timoroso le scale che separano la mia camera dalla Chiesa e raggiunsi il mio ospite. Lo feci quasi con la paura di sentire l’eco dei miei passi. Sapevo che in quel momento li avrei percepiti come macigni che rotolano dalla cima di una montagna.

La persona è composta essenzialmente da tre entità. La mente, il cuore e lo spirito. Solo ai piedi della scala gerarchica che rappresenta l’essenza umana, c’è il corpo. Quel corpo che per molti rimane l’unica cosa da poter esibire.

Lo spirito è la nostra coscienza, dove sono depositate le regole non scritte del nostro essere. Maurizio, il mio insegnante di diritto canonico, ci raccontava come anche il più misero degli uomini sapesse distinguere il bene dal male. Bastava leggesse la Costituzione, quella scritta con inchiostro indelebile nella nostra coscienza.

La mente è un labirinto inestricabile, dove transitano i nostri pensieri. Fatti di analisi, elaborazioni, ragionamenti, emozioni, riflessioni. ……….Ma a volte il cuore conosce ragioni che la mente non distingue. Forse era quello che mi stava capitando.

- Buon giorno Isacco, mi scusi se l’ho fatta aspettare.

- Venga Padre Zeno. Ci aspetta una lunga giornata di preghiera........

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