mercoledì 20 ottobre 2010

Chiaroscuri

Salgo sulla Panda di mia mamma, immatricolata nel secolo scorso, e mi avvio al distributore.
17.000 chilometri per una veterana sono proprio una miseria.
Vabbè dai lo sterzo è duro, il cambio s'inceppa, la visibilità è scarsa, l'airbag che cazzo è? L'aria condizionata non esiste ma se piove c'è sempre lo straccio in simil pelle di daino a portata di mano.
Però è simpatica........ah su questo nessuno può fiatare.
Il diffondersi del self service non è stato un passaggio indolore per chi come mia mamma non è nemmeno sfiorato dall'idea di scendere per fare benzina.
Infilo la pompa e vai che è un piacere fare il pieno.
Torno sulle mie, parcheggio in garage e mentre scendo sbatto violentemente il ginocchio contro uno dei mille spigoli interni che minano l'incolumità fisica dei passeggeri.
Dal dolore mi scendono le lacrime e a distanza di qualche ora ancora sto zoppicando.
Che macchina di merda!

Descrivo il silenzio come il buio che mi incupisce e che non posso fare a meno di temere.
Ho un perverso legame affettivo con queste mie righe dall'amaro sapore di un ricordo che non posso cancellare:
Ci sono momenti in cui il silenzio è crudeltà.
Perché il Silenzio è
accusa, è condanna, è pena.
Il Silenzio è paura del confronto.
Il Silenzio è un vicolo cieco.
Il Silenzio è dolore perché non ti permette di spiegare.
Il Silenzio è intolleranza.Il Silenzio non è mai indifferenza.
Il Silenzio è un rumore insopportabile.
Il Silenzio uccide la speranza.
Il Silenzio è la paura del futuro.
Il Silenzio è la fine di un sogno.
Il Silenzio è il buio.
Il Silenzio è la solitudine riflessa nello specchio.

Insomma, nella tarda mattinata l'idea era quella di trasformare il blog in un muro del pianto.
Poi, mentre con la borsa del ghiaccio parcheggiata sul ginocchio leggevo i commenti di ieri, tra rimedi psicosomatici a base di cioccolato e spavalde tartarughe che si dilettano a sbeffeggiarmi, ogni proposito bellicoso si è sopito.
Auguri al guerriero per una pronta guarigione del Principino anarchico.
E allora come si fa? Buttiamola in vacca che tanto domani siamo di nuovo qua.
...

1 commento:

  1. parole che mi fanno pensare, parole che fanno riflettere, è strano che il mio poeta preferito dai versi pronti non si sia espresso,
    che dirti my brady?
    il silenzio vale più
    di le parole che possono
    sciupare l'attimo...

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