lunedì 13 agosto 2012

Margherita in bicicletta

Orfano del Freccia, prematuramente scomparso dalla scena vacanziera, mi lascio attrarre dal titolo del libro esposto sullo scaffale più lontano: "La mia vita in bicicletta".
Margherita Hack......quella che sorrideva quasi con compatimento al vescovo di Verona nel confronto tra fede e scienza.
Bella forza, come puoi convincerti che l'universo non é nato per caso senza l'arma della fede?
E quel libro lasciato dal papà sul comodino della figlia Zoe, sedici anni, assieme ad una lettera che è poi diventata la prefazione del saggio della Hack.
Il papà è il turista per caso Patrizio Roversi:
"Cara Zoe, ti consiglio caldamente questo libro. Non ti far trarre in inganno dal titolo: non si parla (soltanto) di ciclismo. In questo casso la catena della bicicletta é una metafora, la cinghia di trasmissione per far pedalare i ricordi di una donna speciale. Un esempio da storicizzare e da capire, per poi fare a tua volta quel che vorrai della tua vita".
Non mi resta che rivivere la pedalata in "Amassonia" ed insegnare al mio nipotino di sei anni, che Freccia ci ha lasciato fiducioso per gli ultimi giorni di vacanza, che non si dice carta igienica.
Si dice carta culo.

"Amassonia"
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