Aldilà del muro

Il post lo scrivo dopo, quando avrò la panza piena di pandoro.
E non si pensi che "aldilà" sia grammaticamente scorretto.

Adesso che sto male, gonfio come un serbatoio squilibrato privo della valvola del troppo pieno, sto finalmente bene.
Ossimori vaganti.
Il muro é quello dei quattromila kilometri, infranto ormai in zona Cesarini. Il muro é la soglia. Il muro è un simbolo. Il muro é il muro e basta.
Come l'aldilà, oltre la vita buttata senza un perché.
L'espressione di Max Formichina é identica a quella assunta poco dopo, in preda ad un violento attacco di mal di pancia. Bisognerà attendere la primavera per capire se la tempesta di concime sparpagliata nel vigneto porterà i frutti sperati.
Dice che questo é un Natale strano. Dice che proprio non riesce a sentirlo.
Ribatto come queste sensazioni, anzi, queste parole prive di sequenze logiche, si ripresentino puntualmente ad ogni Natale.
Max Formichina ci ripensa. Sembra condividere. Alla fine conviene che lo spirito Natalizio l'ha ritrovato proprio ieri al centro commerciale.
Ringrazio il Signore per avermelo fatto incontrare: Formichina é una fonte di verità inesauribile.
In MTB posso coniugare l'amore per i sentieri che penetrano la natura con la passione per la bici.
Non é poco. Tutt'altro. Gioia di vivere. Consapevolezza.
Emozioni che si rinnovano, che riempiono il cuore.

...