giovedì 17 gennaio 2013

Millecinque

Tocco il bordo della vasca, carico le gambe e spingo come posso.
Ma é proprio in quegli attimi che precedono il contatto con la terra ferma che ho la sensazione di andar forte. Insomma forte....meglio del solito dai.
Come scorrere sull'acqua sfruttando l'inerzia in quegli ultimi centimetri di vasca.
Nel mezzo del cammin di questi millecinque il crono fotografa 15'34". Raddoppiando vasche e tempo limerei tre secondi al personal best.
Che poi uno potrebbe legittimamente interrogarsi sull'asincronia mentale di un cinquantenne che sbuffa nel cloro inseguendo un viaggio a ritroso nel tempo. Nel mentre la bracciata é appesantita, meno fluida ma ancora potente.
Capisco che le gambe devono mantenere la linea del corpo, se le allargo aumenta la resistenza dell'acqua e questa é una consapevolezza nuova.
L'esperienza che matura é riconoscere i propri errori.
Trentuno minuti e sei secondi, ho nuotato con la regolarità di un operaio cinese e con il muro della mezz'ora che rimane ancora distante.
Ma oggi lo é un po' meno di ieri.
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