mercoledì 20 febbraio 2013

Dindiosauro

L'evoluzione della specie ha popolato la sala cardio e gli spazi dedicati alle attività aerobiche. Ginnastica travestita con nomi improbabili, ormai la vita artificiale si svolge a ritmo di musica.
Un paradiso per ritrovare se stessi, magari anche nel contatto con i propri simili.
E poi si sa che le api sono attratte dai fiorellini profumati. I mosconi no, quelli preferiscono le merde.
I fedelissimi del bilanciere sono relegati al piano terra. Lo zoccolo duro che non molla mai. Schiena dritta. Pirole grosse come un dito, prima e dopo.
Sono questi i Dinosauri del nostro tempo. Anzi i Dindio-sauri, in onore dell'idioma veneto che affibbia al tacchino il sinonimo di Dindio.
Lo spettro del divano di Mangiafuoco mi perseguita contrastando la voglia di rimanere all'opposizione.
Dopo la pedalata a forza cento per venti km equivalenti, asciugo la technobici dalle immonde gocce di sudore versate al cospetto della fatica e mi fiondo sul tappeto.
Simulo il T2 e parto sparato. Dal traguardo mi separano cinque interminabili kilometri.
Finale trionfale sulle note di Lucio Dalla: "Le gambe girano, é questa la novità".
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3 commenti:

  1. sti paradisi artificiali per idiosauri, pare esistessero già nel cretinaceo, quando ancora si dondolavano alla sbarra per la coda.....

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  2. Mai una volta che riesca ad afferrare per la coda Tiger Woman.

    Avviso per Barbasa: la frase non é reversibile...

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  3. Per Tiger Woman hai accettato l'offerta senza batter ciglio, sicuramente l'avrei fatto anch'io.

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