Se non hai gambe e testa, lassù non ci arrivi.
Non puoi barare.
Nemmeno con te stesso.
Transgenica ardua salita,
pregna di bellezza e fatica,
amata, voluta, nemica,
vent'anni brama assopita.
Oh! Meraviglia alpinistica,
Campionissimo cima ambita,
t'ho presa ed or concupita,
odiata, tribulata amica.
Su ventisette chilometri
da pedalar con forza o stile,
allucinazioni di spettri.
Alfin non ti sento più ostile,
niun intenzion ch'or io arretri,
verace ciclismo virile.
pregna di bellezza e fatica,
amata, voluta, nemica,
vent'anni brama assopita.
Oh! Meraviglia alpinistica,
Campionissimo cima ambita,
t'ho presa ed or concupita,
odiata, tribulata amica.
Su ventisette chilometri
da pedalar con forza o stile,
allucinazioni di spettri.
Alfin non ti sento più ostile,
niun intenzion ch'or io arretri,
verace ciclismo virile.
[G. Barbasa]
Quel che si dice "un duro",
RispondiEliminaBellissima la poesia,come sempre
Non potevi fargli complimento più appropriato.
RispondiElimina"Grande Cazzo", così lo soprannominarono i suoi amici tedeschi conosciuti nella spiaggia di nudisti, saprà apprezzare il riferimento fallico.
È probabile il mio ritorno sulla scena pugilistica veronese e sto cercando di ruffianarmi un personal trainer,docce separate però,la prudenza non é mai troppa visto il carico di testo...
RispondiEliminaTranquilli sono di vecchio stampo, me piase anzi amo solo "quelarobalà"
RispondiEliminaGrazie per i complimenti, sappiate che tutto con gli anni si restringe.