lunedì 5 agosto 2013

Per colpa di Filippo

Quando mi alzo dal lettino sul quale ero rimasto steso a pancia in giù per trenta interminabili minuti, il sottile strato di carta rimane appiccicato al corpo.
C'era caldo. Molto caldo. Ma giuro che in quella stanza ho sudato freddo.
- Te l'avevo detto che ti avrei fatto male. Ti fisso un appuntamento per la prossima seduta oppure farai come il tuo amico?
Ero sotto tortura, per questo é riuscito ad estorcermi l'informazione. E così gli avevo spiegato come fossi arrivato proprio a lui, il fisio che pratica la fibrolisi.
- E' stato Filippo. E' venuto solo una volta perché gli hai fatto così male che ti ha tirato il pacco al secondo appuntamento.
Con forza faceva scorrere un mattarello di acciaio sul mio polpaccio. Dal basso verso l'alto. Inesorabilmente,
- Li senti i grumi? Senti che roba?
I miei muscoli periferici sono popolati da fibre omosessuali saldate tra di loro. Bisogna rompere meccanimanente i legami, le aderenze. Testualmente il fisio dice che bisogna frollare la carne.
Quando esco sento il bisogno di aggrapparmi ad una stampella.
Sono entrato saltellando, me ne ritorno a casa claudicando.
Come sono lontani i fasti della clinica di Gerusalemme, dove entravi cadavere ed uscivi correndo...

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