Con le mani chiuse a pugno per stringere due palline da tennis, anche nuotare diventa un casino.
E riemergere per respirare non é poi così agevole, specie quando le vasche già percorse diventano un numero difficile da tenere a mente.
Ma é nelle prime bracciate subito dopo il ritorno alla normalità che si apprezza la presa possente della mano in acqua profonda. Sott'acqua il polso é uno snodo immobile che rende solidale mano ed avambraccio.
Il gomito alto, piegato, e la remata vigorosa fino a quanto dolgano le spalle.
Naturalmente io rimango un fantasista, un cazzone dentro e fuori dal cloro, ma mi abbandono alle parole ovattate del coach, lasciando che le informazioni tecniche impregnino la spugna mentale.
Credo che il blog sia da rinominare Tartarunner visti l'exploid nuottatori che stai avendo.
RispondiEliminac'ho un sacco di cose destinate a non uscire dai confini mentali...
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