domenica 1 dicembre 2013

Parentesi di chiusura

C'é sempre un velo di tristezza che avvolge la fine di un periodo della vita.
Un'emozione forte, ieri sera, alla cena per festeggiare l'arrivo della pensione di Mariano.
Ho rivisto il film con i ricordi più belli, resi ancora più vivi dal mio modo istintivamente allegro di affrontare le grane lavorative.
Come quella volta che letteralmente ci pregarono, io e Mariano, di ricercare il guasto nell'impianto privato che bloccava la fabbrica di piastrelle e mosaici. Trovammo ad aspettarci una squadra di una decina di tecnici. Dopo meno di un minuto vidi Mariano impuntarsi come un cane da tartufi .....SNIFF....SNIFF...SNIFF... il suo naso lo stava guidando verso l'origine di quella debole traccia di bruciato.
- Ghe xe el pulsante de emergensa in corto. Sentìo mia che el spuza da brusà?

Oppure quella incredibile nevicata sui colli Berici. Ormai era quasi notte e dopo aver aspettato per ore notizie su un guasto che aveva messo al buio l'intero paese di Zovencedo, decidemmo che fosse giunto il momento di partire, noi due alla caccia del tesoro.
Le parole del capo squadra ci dettero la carica:
- C'é troppa neve, la montagna é ripida e la linea elettrica é INISPEZIONABILE.
A quel punto decido di giocarmi la reputazione. Sintonizziamo gli orologi. All'ora concordata rilanceremo tensione alla linea elettrica guasta. Tutti gli operai dovranno stare con il naso all'insù e se avremo la giusta dose di culo il bagliore del corto circuito ci guiderà sul punto guasto.
Io e Mariano risaliamo il monte. E' notte. C'é buio. Non si vede un cazzo.
Prendo il telefono e chiamo la centrale operativa, pronto al lancio di tensione.
Ma non faccio in tempo perché l'urlo di Mariano si fa largo nelle tenebre:
- FERMOOOOO. Ghe xe un filo roto Maria Vergine. Ghe go pestà inzima, lo gò soto i pìe.

E quell'amaro che si mischia ai ricordi perché una parte della mia vita se n'é andata.
La cena é il momento istituzionale in cui cala la parentesi che chiude quel periodo.
Tristezza.....  

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