giovedì 24 luglio 2014

Presentat arm

"Certo che el to amigo el gà na boca.... 
Ieri sera el ghe l'avea con na butèla, me par che la se ciamasse Gnegné.....".
Ecco, certamente la mamma di Ivano era fiera di suo figlio. Eheheh, penso lo fosse un po' meno dei suoi amici....
La chiamavamo Gnegné perché.....urca come faccio a farmi capire? Ci vorrebbe una parola onomatopeica, una di quelle che imita i rumori oppure i versi degli animali. Insomma nessuno di noi conosceva un animale che facesse "GNEGNE'" ma, credetemi, mai nomignolo fu più appropriato.
Il torto di Gnegné fu quello di mandarmi a dire che non ero il suo tipo. Sai com'era una volta - stiamo parlando della precedente era geologica - si sondava il terreno prima di partire all'attacco.
Quella sera misi in scena L'Orgoglio Ferito, una commedia tragicomica interamente recitata nel plateatico del Bar da Alberto & Nazarena.
L'improvvida femmina ovviamente non c'era, altrimenti non avrei proferito verbo. E poi sapete come i veneti siano maestri nel trasformare le congiunzioni in sirache.
E' così che il discorso acquista potenza. Le parole rombano. Il messaggio emerge.
Non che la mamma di Ivano ci tenesse particolarmente, ma per non sentirmi quella sera avrebbero dovuto murarle le finestre.
E poi abbiamo scoperto che io e la mamma di Ivano eravamo dello stesso quartiere de San Zen ed avevamo pure lo stesso medico, el dotòr Panato.
Elettra, un tocco di nobiltà l'aveva anche nel nome la mamma di Ivano, se n'é andata senza far rumore, forse per la fretta di raggiungere el Sindaco de Campofior.
Il Suo amato Sindaco con il quale ha diviso tutta la vita.
Buon viaggio Elettra.

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