Cristo Santo, in quella casa ci sono nato. Si usava così allora.
Il vociare saliva alle finestre insieme al rumore del traffico mentre aspettavamo che papà rientrasse dalla fabbrica. E poi c'era la fanfara dei bersaglieri che una volta all'anno ci rallegrava riunendosi davanti al monumento.
Le persone erano diverse....
là dove c'era l'erba ora c'e una città.
RispondiEliminaQuesta e' la storia
di uno di noi
anche lui nato per caso in via Gluck
in una casa fuori città
gente tranquilla che lavorava.
Là dove c'era l'erba ora c'e
una città
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà
questo ragazzo della via Gluck
si divertiva a giocare con me
ma un giorno disse: "vado in città"
e lo diceva mentre piangeva
io gli domando: "amico non sei contento?
vai finalmente a stare in città
là troverai le cose che non hai avuto qui.
Potrai lavarti in casa senza andar
giù nel cortile".
"Mio caro amico" disse "qui sono nato
e in questa strada ora lascio il mio cuore
ma come fai a non capire
che e' una fortuna per voi che restate
a piedi nudi a giocare nei prati
mentre là in centro io respiro il cemento
ma verrà un giorno che ritornerò
ancora qui
e sentirò l'amico treno che
fischia così.... ua ua".
passano gli anni ma otto son lunghi
però quel ragazzo ne ha fatta di strada
ma non si scorda la sua prima casa
ora coi soldi lui può comperarla
torna e non trova gli amici che aveva
solo case su case catrame e cemento
là dove c'era l'erba ora c'e
una città
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà
non so no so perché continuano
a costruire le case
e non lasciano l'erba, non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
e non se andiamo avanti così
chissà come si farà
chissà chissà come si farà.
mi viene da ridere perché questa canzone mi ronzava nella testa mentre scrivevo...
RispondiEliminaComunque a tornarci dopo ehm......parecchi decenni, si rischia di rimanere travolti dalle emozioni. Occhi arrossati insomma.
E poi la piazza é molto meglio ora. W il Sindaco!
Le vecie le vaga in leto!!!
RispondiEliminaMa daiiiiiiiii.
RispondiEliminaIo racconto la mia vita in una interminabile dynasty e tu riesci a mettere insieme i tasselli della mia giovinezza.
Allora era tutto diverso, ma quando il Cacini urlò a mia zia "Le vecie le vaga in leto" dovetti correre a nascondermi dietro ad un albero.
Ma come fai a ricordarti?????
Mi viene da piangere. Sniff....