venerdì 17 ottobre 2014

Piazza Corrubbio


Cristo Santo, in quella casa ci sono nato. Si usava così allora.
Il vociare saliva alle finestre insieme al rumore del traffico mentre aspettavamo che papà rientrasse dalla fabbrica. E poi c'era la fanfara dei bersaglieri che una volta all'anno ci rallegrava riunendosi davanti al monumento.
Le persone erano diverse....

4 commenti:

  1. là dove c'era l'erba ora c'e una città.
    Questa e' la storia
    di uno di noi
    anche lui nato per caso in via Gluck
    in una casa fuori città
    gente tranquilla che lavorava.
    Là dove c'era l'erba ora c'e
    una città
    e quella casa in mezzo al verde ormai
    dove sarà
    questo ragazzo della via Gluck
    si divertiva a giocare con me
    ma un giorno disse: "vado in città"
    e lo diceva mentre piangeva
    io gli domando: "amico non sei contento?
    vai finalmente a stare in città
    là troverai le cose che non hai avuto qui.
    Potrai lavarti in casa senza andar
    giù nel cortile".
    "Mio caro amico" disse "qui sono nato
    e in questa strada ora lascio il mio cuore
    ma come fai a non capire
    che e' una fortuna per voi che restate
    a piedi nudi a giocare nei prati
    mentre là in centro io respiro il cemento
    ma verrà un giorno che ritornerò
    ancora qui
    e sentirò l'amico treno che
    fischia così.... ua ua".
    passano gli anni ma otto son lunghi
    però quel ragazzo ne ha fatta di strada
    ma non si scorda la sua prima casa
    ora coi soldi lui può comperarla
    torna e non trova gli amici che aveva
    solo case su case catrame e cemento
    là dove c'era l'erba ora c'e
    una città
    e quella casa in mezzo al verde ormai
    dove sarà
    non so no so perché continuano
    a costruire le case
    e non lasciano l'erba, non lasciano l'erba
    non lasciano l'erba
    e non se andiamo avanti così
    chissà come si farà
    chissà chissà come si farà.

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  2. mi viene da ridere perché questa canzone mi ronzava nella testa mentre scrivevo...
    Comunque a tornarci dopo ehm......parecchi decenni, si rischia di rimanere travolti dalle emozioni. Occhi arrossati insomma.
    E poi la piazza é molto meglio ora. W il Sindaco!

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  3. Ma daiiiiiiiii.
    Io racconto la mia vita in una interminabile dynasty e tu riesci a mettere insieme i tasselli della mia giovinezza.
    Allora era tutto diverso, ma quando il Cacini urlò a mia zia "Le vecie le vaga in leto" dovetti correre a nascondermi dietro ad un albero.
    Ma come fai a ricordarti?????
    Mi viene da piangere. Sniff....

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