sabato 28 marzo 2015

Sveltine occasionali

Stufo di passare da una ruota all'altra di ciclisti sconosciuti, praticamente delle sveltine occasionali, stamattina puntuale timbro il badge al raduno del Fumane Triathlon.
La frazione bike parte direttamente in quarta saltando le marce più corte. Il mio motore diesel tossisce e borbotta.
A Bussolengo il trenino attacca alcuni vagoni, due dei quali tinti di rosa. Benòn.
Il cruise control è tarato ben oltre i trenta orari, annullando le differenze tra piattoni e falsopiani.
A Castelletto si forma un quartetto cetra: gli altri tre stanno preparando un ironman e vogliono spingersi oltre.
Io non sto preparando un cazzo ma trovo che "spingersi oltre" sia una stimolante condizione mentale.
Provo a dare una trenata quando cala l'andatura ma con il vento nemico sale la paura di dover chiedere l'intervento del Nafta per riportarmi a casa in ammiraglia.
A Malcesine, con sessanta km percorsi ed altrettanti per rientrare alla base, puntano una salita per me sconosciuta. La chiamano Panoramica, praticamente un loggione di un teatro dal quale ammirare il lago di Garda. Spettacolo, anche perché per una volta sulle rampe non sono io a chiudere il peloton.
Il ritorno è da lavori forzati, tutta colpa di un gruppone che scorgiamo in fondo al lunghissimo rettilineo.
I cambi per colmare il gap sono regolari. O quasi, visto che non mi schiodo dalla coda del quartetto.
Quando fiuto la gloria rompo gli indugi e strappo a velocità supersonica. Rientriamo, ma nella lotta perdiamo Maurizio. A quelle andature se perdi la ruota sei finito.
Vabbé, perdonate l'enfasi con la quale condisco le parole. Tagliate a metà, togliete ancora un poco e rimarrà pur sempre un fondo di verità.
Chiudo il giro con 130 km strong e, cazzo da quanto tempo mi mancava, finalmente under 80 kg.
Sono steso sul letto, praticamente disintegrato.
Punto la sveglia per martedì sera, giusto in tempo per l'allenamento in piscina. 

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