domenica 10 maggio 2015

Assonanti desinenze



Magari é solo una questione di desinenze assonanti, ma assistere al know how della femmina ciclista al termine della salita per Montecchio é una bella soddisfazione.
In bici non esiste la parità dei generi.
Sulle pedivelle il maschio domin-ANTE non deve piegarsi alla strafottenza della femmina dilag-ANTE.
Perché il cicl-ISMO è maschil-ISMO.
 
Come cazzo avrà fatto quella barca a finire proprio a ridosso del podio?
 

Eccola la salita da uomini veri. Milletrecento metri di erta spaccaossa.
Via Ronchi, la stradina che collega il cimitero di Quinto alla sommità delle Torricelle.
Pendenza indegna. Roba da MTB.
Anzi, roba da capre e stambecchi.
Il Nafta parte. La velocità rimane sempre in cifra singola, ma con quei pistoni che si ritrova il mezzo avanza comunque, anche a dispetto della gravità.
Mancano trecento metri, forse meno.
Nove, otto, sei......se la velocità diminuisse ancora andrei in stallo.
Scendo dalla bici. Se non rifiato crepo.
Il furbo prosegue. Non è un cristiano, quello è una bestia.
Risalgo. Arrivo chinando il capo.
Qualsiasi cosa pur di non riflettere la mia umiliazione nelle lenti dei suoi occhiali.
Il Nafta non lo dice, ma so bene a cosa stia pensando.
Perché il ciclismo non è per tutti........il ciclismo è roba da uomini.

5 commenti:

  1. Non sono le gambe del Nafta...ma la maglia...a fare le magie.
    Quindi....devi fartela prestare o regalare...

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    1. Eheheheheh, grazie a Dio penso sia introvabile.
      Non credo nei miracoli, ma dovesse accadere te la regalerei senza indugi....

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  2. 1) Mi fa sognar "divorzio all'italiana".
    2) Ruderi alla deriva.
    3) Una B e via la enne, la giusta dedica.

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    1. Sorvolo sulla uno.
      La due é bellissima.
      Per la tre compro una vocale.

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  3. Via Ronchi. la famigerata Cardiologa, or è diventata via Brochi, visto che l'abbiam fatta noi ruderi alla deriva.

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