domenica 18 ottobre 2009

L'orchestra di mandolini

- Ma non vedi che mandolino?
Mica ho capito cosa ha voluto dire Stefano stamattina.
Con un allungo da cuore in gola sono riuscito ad agguantare un terzetto di ciclisti che ci precedeva, non distanti da Custoza, terra i cui frutti hanno rallegrato non poco le nostre serate di cultori di uve e derivati.
Andando in bici ho imparato a distinguere le differenze tra maschi e femmine.
Anzi, visto che i ciclisti sono destinato a guardarli tutti da dietro, la differenza si riduce ad una sola, peraltro di importanza fondamentale.
E' chiaro che una coda di cavallo di colore biondo non rappresenta indizio sufficiente per determinare il sesso dell'atleta.
Questi spingono forte per cui la mia testa, alla ricerca della migliore posizione aerodinamica, è china sul manubrio. Sono costretto a guardare la differenza, ma per tanto che mi sforzi stavolta trovo un ibrido indefinibile.
- Stefano
- Cosa?? non sento niente. Parla più forte
- Non posso urlare. Stefano, ma secondo te la coda bionda di che sesso è?
E lui, con l'autorità di un direttore d'orchestra, mi spiattella la sua risposta bizzarra.
Poi, ritornato a casa, trovo sul blog il misterioso commento di Slug che accenna a mistiche visuali "prospettive retroattive".
Tanto per rimanere in tema, quei due poco di buono staranno mica complottando alle mie spalle?

1 commento:

  1. Una sinfonia di mandolini che c'accompagna
    fin che si pedala rallegra sempre la sfacchinata.
    Vedo che inizi apprezzare le prospettive retroattive.

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