venerdì 15 gennaio 2010

Contatore Elettronico: la curva di intervento





Algoritmo di intervento dell'interruttore del Contatore Elettronico [CE] monofase.

Pdit = Potenza contrattuale + 10% (es. 3,0 kW  >> Pdit = 3,3 kW - 4,5 >> 5,0 kW - 6,0 >> 6,6 kW)
Px    = Pdit x 1,27 (Kostante di tolleranza max (3,0 >> 4,2  -  4,5 >> 6,3 kW  -  6,0 >> 8,3 kW)
Plim = Potenza limite (taratura fissa 14 kW)
T       = Tempo di tolleranza (taratura fissa 90 minuti)
Pass = Potenza assorbita


Nei vecchi contatori la limitazione della potenza avveniva in funzione dell'intensità di corrente.
A parità di potenza prelevata il valore della corrente dipende dalla tensione nel punto di fornitura (per semplicità non considero lo sfasamento tra tensione e corrente). Salvo fenomeni particolarissimi, il valore della tensione è tanto più basso quanto più il punto di prelievo è distante dalla cabina elettrica di alimentazione.Ne consegue che a parità di condizioni contrattuali il cliente più vicino alla partenza della linea di distribuzione dell'energia elettrica disponeva di una potenza superiore a chi è allacciato in coda linea. Soprattutto nelle zone rurali o nei vecchi impianti, la differenza poteva raggiungere valori importanti. I vecchi dispositivi erano inoltre influenzati dalla temperatura.
Il nuovo contatore è sensibile all'effettiva potenza prelevata (e non all'intensità di corrente). Questa nuova condizione potrebbe penalizzare (rispetto alla situazione precedente) le forniture vicine alle cabine di alimentazione.
Da questo punto di vista il CE è un apparecchio democratico perchè si comporta in modo equo dovunque venga installato.
Indipendentemente dalla potenza contrattuale l'intervento per cortocircuito avviene quando la potenza prelevata è pari o superiore a 14 kW, con tempo ritardato di 1 secondo.
Il CE permette il prelievo senza limiti di tempo di una potenza al massimo superiore del 10% di quella contrattuale (es. per 3,0 kW il limite è di 3,3 kW).
Al superamento del limite parte un timer e l'apertura dell'interruttore avviene secondo la logica rappresentata nel grafico.

9 commenti:

  1. Interessante, solo che manca il tempo di rientro dell'allarme.
    Mi spiego meglio: contatore 3kw, dopo aver assorbito 5 kw per il tempo massimo di tolleranza meno qualche secondo, ovvero da 2 a 4 minuti, quanto tempo devo tenere l'assorbimento basso affinchè ripossa assorbire 5 kw per 2 / 4 minuti ?
    Ovvero in pratica se ho la lavatrice accesa che sta scaldando e mi devo asciugare i capelli, uso il phon per 2 minuti, dopo 2 min per quanto tempo lo devo mettere a freddo prima di poterlo rimettere a massima potenza per 2 minuti ?

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  2. Premesso con un contratto da 3 kW di potenza impegnata (3,3 kW Potenza max disponibile), per un periodo limitato la soglia massima consentita è di 4,2 kW, secondo me (non ne sono certo) tutto ha inizio dopo i 2÷4 minuti.
    Parte il timer e la potenza di 4,2 kW è prelevabile per il tempo impostato che, in seguto ad un accordo con le associazioni dei consumatori, dovrebbe essere stata estesa a 4 ore.
    Al termine del periodo basta un prelievo superiore ai 3,3 kW per far intervenire la bobina di sgancio.
    Più o meno dovrebbe essere così......e non conosco il tempo di "raffreddamento"

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  4. In pratica con un contratto di 6 KW si possono prelevare:
    6,6 KW senza limiti
    8,4 KW per 182÷184 con:
    1) 2÷4 minuti preallarme
    2) Dopo 90 minuti allarme
    3) Dopo 180 minuti sgancia in 2÷4 minuti dopo 1 secondo
    preallarme; 1 minuto di allarme e dopo 1 minuto ancora
    sgancio totale.

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  5. Salve sto cercando di capire se devo aumentare la potenza del mio contatore oppure se è meglio gestire lo sgancio entro i limiti di tolleranza della potenza che ho adesso. I miei dati ho contrato da 4,5KW e ultimamente ho avuto diversi sganci, andando a verificare le letture dello shelly EM che ho montato ho notato che stacca sempre quando rimane per 3 minuti sopra il 10-11 kw. io non riesco a spiegarlo con le informazioni sui parametri comunemente noti. Poiché gli stacchi non mi spiego come possano basarsi sui criteri su menzionati ho dubbi sul fatto che portando il contratto a 6kw possa risolvere definitivamente il problema, per questo sto valutando se implementare una soluzione che stacchi la PDC quando si superano certe potenze. Spero che possiate darmi una spiegazione e/o un suggerimento su come meglio gestire la mia situazione

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  6. 10/11 kW sei nella "terza condizione di carico" ed il tempo di sgancio varia tra 2 e 4 minuti. L'aumento a 6 kW, oltre ai vantaggi ovvi, nel caso di prelievi di di 10/11 kW non farebbe cambiare la situazione attuale. Quindi o si agisce sugli utilizzatori (soft start, sgancio selettivo......) oppure non retsa che l'aumento di potenza a 10 kW.

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  7. Innanzitutto grazie per la risposta, per disperazione visto che non ricevevo risposte sono passato a 6kwh, sembrerebbe che non sia come indichi ora ho avuto condizioni di assorbimento misurato di 14,75 kwh senza aver avuto lo sgancio. Se questo fosse il casa probabilmente la fascia è calcolata in percentuale della massima potenza del contratto.

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  8. Mi fa piacere, il grafico è vecchiotto e pertanto potrebbero esserci state delle modifiche. Per quanto ne so io i 14 kW rappresentavano per un contatore monofase il muro invalicabile, senza ritardo intenzionale all'apertura. Oppure una seconda spiegazione potrebbe derivare dall'attendibilità del tuo strumento utilizzato per misurare il picco di potenza.

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  9. SI anche io avevo letto che 14 era il liim0te infatti sono rimasto stupito quando l'ho superato, potrebbe essere come dici tu un errore di misura potrebbe anche essere che i nuovi open meter 2 hanno un limite superiore. Fortunatamente quell'assorbimento dura pochi istanti poi scende quindi magari non è semplicemente durato abbastanza, ad ogni modo dalle misure rilevate sono rimasto stabilmente sopra i 12 kwh senza rilevare il distacco tipico dopo i 3 minuti

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