sabato 13 marzo 2010

Il gruppo di fuoco

Stessa divisa, stesse biciclette, stessa squadra.
E' l'ideologia a far la differenza.

Il gruppo dei moderati, formato da ciclisti politicamente corretti, si ritrova alla domenica mattina. Loro perseguono una forma di sviluppo sostenibile, con particolare riguardo all'equa distribuzione delle ricchezze.
Tutti possono godere dell'aria aperta, della natura, dei benefici che comporta il pedalare in compagnia e delle meraviglie dei paesaggi attraversati.

Poi ci sono i radicali.
Un insieme coeso che rappresenta quella parte della luna che il sole si rifiuta di illuminare (The dark side of the moon...).
Si tratta di un gruppo di indemoniati che hanno scelto di disonorare il giorno biblicamente destinato al riposo.
E' il gruppo di fuoco......quello del sabato mattina.

Sempre più flebili mi giungono i lamenti dal braccio destro.
Dalla finestra un raggio di sole illumina il caschetto nuovo di stecca e tra poco partirà dalla Stazione di Piazza Brà l'intercity del GS Tebaldi.
Fanculo, non c'è un minuto da perdere.

Pochi chilometri per scaldare il rotore e l'andatura del treno diventa subito allegra.
Sul lungo lago si viaggia sempre oltre i quaranta all'ora. Se perdi la ruota non avrai più la possibilità di rientrare. Il treno corre sicuro sui binari di Punta San Vigilio. Sorpassiamo alcuni ciclisti praticamente a velocità doppia. Per un attimo temo di non farcela. Mi sorpassa un apostolo Tebaldino con una pompetta che sbuca sorniona dalla tasca posteriore.
Capisce il mio momento difficile e con la mano mi fa segno di incollarmi alla sua ruota.
Obbedisco e non mollo. Non è questo il momento di cedere.

A Torri del Benaco si svolta per Albisano e la pianura diventa un ricordo. E' la prima salita dell'anno. Non rimane granchè della fila ordinata di divise colorate. I vagoni si staccano presto e l'intercity si trasforma in un treno merci. Io e Dante a chiuder la fila. Degli altri s'è persa ogni traccia. Riuscirò a migliorare in salita? Mah.

Al culmine dell'erta il gruppo di fuoco si traveste di umiltà ed aspetta i ritardatari.
Si badi ben di non scambiare il gesto per un atto umanitario.....altro non è che il mostrare ai vinti la propria superiorità.
Io merdaccia m'inchino ai più forti.
Ma la soddisfazione di aver sorpassato in salita due ciclisti ben bardati con i colori del Traguardo Volante nessuno me la potrà togliere, così come l'illusione che sia la divisa a fare un ciclista.

La testa degli indemoniati si rialzerà dal manubrio solo alla fine, perché è così che s'ha da fare il ritorno. Non sia mai che riporti a casa una briciola di energia residua.

Doccia, pranzo, letto. Sequenza logica ed obbligata.
Mi risveglio tentando di infilare il primo piede che capita nell'orifizio del calzino. Nell'alzare l'estremità del corpo piego l'articolazione. Un crampo parte deciso dal quadricipite femorale.
Urlo impreco, corro ai ripari.
Rinuncio al progetto e mi ricopro con la tiepida coperta.

Sogni d'oro my Brady.
...

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