martedì 29 giugno 2010

Velocità di defaticamento

Con destrezza mi gira intorno sulla sua sedia a rotelle.
Prende il materassino per la ginnastica a terra, lo distende e poi ritorna con un cilindrone di gomma. Infine prende una palla.
- Posso darti una mano?
- Grazie, appoggiami la palla a terra

Non ha l'uso delle gambe e per scendere si lancia atterrando sulle braccia.
Non lo conosco né l'ho mai visto prima, ma ci ritroviamo uno accanto all'altro grazie alla festività Patronale.
Faccio finta di niente e continuo ad allenare quella minuscola residua fascia muscolare, celata fin dalla nascita dal copioso strato protettivo di lardo addominale.
Ma come si fa a non ammirare un tipo del genere? Quanta forza d'animo deve possedere?
E il pensiero corre veloce a tutte le volte che mi sono incavolato con il destino per una insignificante tendinite.

Se al mattino in palestra ho santificato San Pietro, decido che nel pomeriggio debba essere la volta di San Paolo.
Alle 15 in punto, con l'asfalto rovente, salgo sulla bici. Dopo i primi km di "riscaldamento", alla Croce Bianca parte lo start della mia improvvisata cronometro. Percorro i 20 k ondulati che mi separano da Lazise alla media dei 30 orari. Poso la bici sulla spiaggia ed in venti secondi sono in costume, sudato come un elefante marino.

Rientro alla sera senza azzardare colpi di testa. Nell'ultimo tratto della ciclabile raggiungo una ragazza che ondeggia armoniosamente sui roller.
Mi avvicino per capire se stia indossando dei pantaloncini cortissimi o se invece siano le mutande ad essere lunghe.
Poi freno perché ho valutato che l'andatura della pattinatrice corrisponde esattamente alla mia velocità di defaticamento.....
...

1 commento:

  1. Sai già qual'è il mio pensier,
    simil aiuto ci ben sprona,
    grazie a tal delizioso veder
    la donna è nostra padrona.

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