Il trenino del Tebaldi parte alle 8 e mezza dalla stazione di Piazza Brà.
Infilo la divisa di ordinanza (cazzone di un Wp, ieri mi ha dato 10 punti di penalizzazione per una maglietta che comunque era in tinta con le braghe). Sparo tutto quello che ho, ma siccome l'orologio gira solo in senso orario fallisco l'impresa e mi ritrovo da solo.
Decido di testare la nuova ciclabile che da Verona, con qualche breve interruzione, arriva fino a Rivoli. Aggancio un primo trenino ma al ritmo preferiscono la cadenza della lingua, così li passo ed imposto il pilota automatico sui 30 kilometri orari.
Si accodano e mi lasciano cuocere al vento nemico. Accelero. Non mollano.
Il Quartetto Cetra sorpassa me e l'occasionale trenino. Mi alzo sui pedali e non li mollo, così diventiamo un rapido di cinque carrozze.
Il gigante tira come un Landini. Alla salita finale iniziano i fuochi d'artificio.
Salgo bene fin quasi alla fine, poi mollo un po' ma la maggioranza governativa è dietro di me. Davanti solo un'avanguardia anarcoide con le gambe buone.
Rientro in solitaria ad un'andatura tranquilla, però questo che succhia la ruota mi da un fastidio.......Accelero. Niente. Insisto. Non molla.
34 - 35 - 36 - 37, questo mi vuole morto.
Rimane l'ultima brevissima salitella per arrivare alla diga di Chievo, saranno duecento metri, non di più.
Faccio urlare le gambe mentre un'occhio sghima sul display: 42 all'ora. La salita è finita, la carogna è dietro di cento metri.
Missione compiuta.
...
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