Ormai sappiamo tutto l'uno dell'altro, conosciamo le emozioni, prevediamo le reazioni, commettiamo gli stessi errori.
Ci illudiamo ogni volta che qualcosa possa cambiare per poi ritrovarci insieme a scontrarci sempre con gli stessi discorsi, le stesse parole, le stesse risate, le stesse fisime....perfino gli stessi infortuni sempre a quei grossi e fragili gemelli diversi.
Quello che vorrei dire è che bisognerebbe avere il coraggio di cambiare città, lavoro, conoscenze, amicizie. Insomma non dovremmo temere il cambiamento.
In America, colpa anche della precarietà del lavoro, tutto questo è normale.
Per noi staccarci dal piccolo mondo che a fatica ci siamo costruiti significherebbe gettare nel cesso le uniche presunte certezze dalle quali succhiamo il nettare dell'equilibrio.
Ma quali certezze? Quali amicizie? Quali amori?
Il rullo compressore del tempo schiaccia il passato generando una realtà diversa, stravolta e deformata rispetto a quella che vorremmo continuare a percepire.
E noi rimaniamo consapevolmente immobili spettatori.
Dov'è finito il coraggio delle scelte difficili?
Preferiamo far finta di non vedere perché la paura di affrontare un mondo sconosciuto ha sempre il sopravvento. Noi, quelli che hanno perso, gli sconfitti, quelli che credevano di..., quelli che avrebbero voluto..., quelli che si potrebbe fare..., quelli che il prossimo anno...
Ma quel mondo è là, appena oltre la soglia di casa, pronto a lanciare nuove sfide.
E non serve cercare lontano, quel Mondo è dentro di noi.
...
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