domenica 12 giugno 2011

Tracimazioni politiche

Nel 2003 qualche coglione si è inventato il referendum per l'abolizione della servitù di elettrodotto. La percentuale dei votanti non arrivò nemmeno al 26%.
Dei sette quesiti proposti nel 2000 ricordo il finanziamento pubblico dei partiti e le trattenute sindacali. Niente quorum, nemmeno quella volta. Sospiro di sollievo per sindacati e partiti.
L'anno prima niente numero minimo nemmeno per abolire la quota proporzionale dell'attribuzione delle poltrone alla Camera.
1997 é il turno della caccia, privatizzazioni e obiezione di coscienza. Alle urne si presentarono tre votanti su dieci.
Ce ne sono stati molti altri, tra questi ricordo il 1985. Craxi convinse a votare i lavoratori dipendenti contro loro stessi. Quelle poche lire di scala mobile avrebbero portato l'Italia al fallimento. Da morir dal ridere.
Nel 1978 plebiscito contro il finanziamento pubblico dei partiti ladroni. Vabbè dai, chiamiamolo rimborso spese e che gli italiani vadano a cagare. W l'Italia.
E perché oggi dovrei esprimermi sull'energia atomica visto che l'avevo già fatto nel 1987?
E allora prendiamo il Referendum per quello che é: un urlo convinto, quasi un'implorazione:

SILVIO, PER L'AMOR DI DIO, TORNATENE A CASA.

Mi unisco al coro, mi tappo il naso e vado a votare.
E da domani raccoglierò le firme per presentare un Referendum che abolisca i Referendum.
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