Il cielo dichiara una tregua, io e Freccia siamo pronti a mediare.
La pista ciclabile é subito in salita, lenta, costante, graduale, abbordabile.
Ma sempre di salita si tratta.
Prima del kilometro sei doppiamo Capo Horn e puntiamo al campo base.
Sale la fatica mentre il sudore ci rende viscidi. Puzziamo di ascelle.
Non sono le mie, sono le sue.
Sfido la fisica dei dislivelli, al punto che non mi accorgo di essere finalmente in discesa.
Cerco di aumentare il passo mentre il battito del cuore ritma la danza della vita.
Chiudo gli undici k in anticipo di due minuti rispetto al crono di gennaio.
Cristo Santo quante cose sono cambiate da allora.
...
Benedetto sia el Ginetto
RispondiEliminala bici va in modo perfetto,
ma Capitenne, io sempre dietro, lacustre buon caffè in vetro
e il Bradypo sull'Alpi Julie
s'arrampica su tutte le guglie,
di manicaretti e beveraggi
aspettando un sol tutto raggi.
Nafta d'autore azzecca la rima
RispondiEliminaqualsiasi concetto il Maestro esprima
Con devozione mi sfilo il cappello
pregando Iddio di chiuder l'ombrello.
...e guarderò ben qua nei paraggi
troverò forse quel sol tutto raggi?