Nell'attesa della madre di tutte le crackate di schiena ritorno all'anello natìo.
Con me il sorriso per le liriche rimate del Nafta e per aver stanato Fat Furia dal fortino della ritrosia.
Trascino le samoche per un quarto d'ora prima di accodarmi al trenino futurista.
Loro pompano. Io panteso.
Loro allungano. Io panteso.
Loro perdono i pezzi. Io panteso.
Loro finiscono il vapore. Io allungo.
Due giri sotto alla muraglia dei dieci minuti, rallento per non strafare e recupero.
Ossigeno i polmoni mentre il sangue pulsa nei quadricipiti femorali.
La tipa mi supera con sufficienza, quasi a rimproverarmi quel sorpasso del giro precedente.
Tre badilate di aria pre-notturna e la caldaia é di nuovo piena di carbone da bruciare.
Sono l'ultimo frazionista di una staffetta immaginaria.
Trascinato dall'ardore provo il chilometro lanciato [K.L.], mille metri per sapere fin dove osare.
...
Riprende suo primo amor il Capo
RispondiEliminaio solita monotonia daccapo,
domani con mon Capitenne bici
giornata, forse, di buoni auspici,
poi cul seduto e volante in mano
qui sì che soffre il mio deretano,
ma ritorna il Simposio venerdì
grandiosa mente chi lo concepì.
Quel che tra i blog è la vera eccellenza
RispondiEliminaSempre riserva un più grande stupore
Massima quindi la riverenza
Di fronte a rime di tale ardore
Ciò che le menti di Brady e amici
Sfornan con tanta disinvoltura
Noi avventori fan certo felici
Del blog ci invitano alla lettura
Bene, bene altra buona mente
RispondiEliminache di buone rime si spreme,
or lo invito cordialmente
col Capo, dicerto insieme,
qui al Simposio permanente
serata poetica supreme.
Sia per la mente
RispondiEliminaChe per la panza
Verrei veemente
Ma la distanza
Tosto mi frena
Potrei sì in bici
Di buona lena
Trovar gli amici
Ahimè arrivando
Col culo rotto
Ed esibendo
Un pianto dirotto