lunedì 27 febbraio 2012

La mummia di domopak

E' il sogno di noi scancanati: svegliarsi senza quel dolore che ti impedisce di correre.
La ricerca di un rapporto equo e solidale con gli acciacchi, perché possano andarsene improvvisamente, nello stesso subdolo modo in cui sono apparsi.
Mi alzo e comincio a scartarmi.
Ormai dormo avvolto da un velo di domopak con il corpo ricoperto di pomata Voltaren.  
Appoggio piano il tallone, quasi sull'esterno del piede. Ahia.
Orme di gel mi consentiranno di non perdermi nel percorso letto - bagno.
Forse la colpa era degli acidi urici perché nel tragitto inverso non sento fastidio.
Nel corso della giornata mi cullo nell'illusione di essere l'uomo della pubblicità dell'olio Sasso....la pancia non c'é più....il piede suppergiù.
Sacrifico il lunedì, da tempo dedicato alla cura di quello che anni fa poteva senza vergogna definirsi un corpo.
Ma il tapis roulant mi chiama sfoderando il suo marcato senso masochistico:
- Calpestami Brady...
Provo qualche minuto. S'incazza il cuore quando spingo la leva dell'orgoglio.
Mezz'ora. Quarantacinque. Un'ora. Stop.
E stasera gli avanzi vanno dritti nell'umido.....non posso rischiare di rimanere senza domopak.
...

3 commenti:

  1. un altro beneficio di incellofanarsi è che si risparmia sui termosifoni...e de 'sti tempi non è poco :D

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  2. - Quanto pesito?-
    - 90 piu o meno.-
    M'addocchia per bene.
    - Va su la bilansa.-
    Mi levo le scarpe e maglioncino
    per recuperare qualcosina e orrore.
    - El cazo 90 iè 95.-
    Urlo quasi gemendo, lui scoppia ridere, d'altra parte è un scafato sarto e sa con chi ha che fare.
    Vi risparmio i commenti dei colleghi all'odierna prova
    del vestiario estivo.

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  3. par mi te si belo così.ma brady il piede ti fà male o no,hai corso un'ora ma che mal gheto,el mal dela nona.mandi

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