sabato 8 marzo 2014

L'ineluttabile ciclicità degli eventi

Se posso esprimere una critica direi che sono un po' duri, almeno quel tanto che basta per spezzarmi un dente alla radice.
E così ho investito milletrecento Euro in due legnetti di liquirizia. Fanculo. 
Dev'essere tutta una questione di fasi: quella dei denti, della vita, delle passioni, degli amori.
Come le Fasi Lunari, potrà mutare il periodo ma non cambierà mai l'ineluttabile ciclicità degli eventi.
Vivevo il nuoto come una noiosa osservazione della striscia sul fondo vasca. Era una fase diversa, allora le braccia erano pagaie. Ora il gomito si piega e l'acqua viene spinta verso i piedi dalla duplice alleanza mano ed avambraccio.
Quasi non mi rendo conto di disdegnare la bici, ricerco analisi complicate ma sono solo le Fasi che si susseguono.
Ho sempre faticato nella corsa, a parte quel periodo spericolato in cui Fast Furia mi guidava nei terreni sconosciuti che si celano sotto al muro dei cinque al kilometro.
Per me nel running la gratificazione arriva un attimo dopo, appena oltre l'arco rigonfio d'aria.
Di colpo anche le persone scompaiono dalla tua vita, magari proprio quelle che per lunghi tratti del cammino avevano saputo tenerti per mano.
Le Fasi impongono rispetto, vanno affrontate con fatalismo cercando con tutte le forze di non cedere alla paura.
Senza arretrare di un passo. Senza alzare le mani al cielo in segno di resa.
Nemmeno quando le Fasi inghiottono il presente.
Fasi incomprensibili.
Fasi vitali.

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