domenica 7 giugno 2015

Uno scalatore da cavalcavia


Capisco che era meglio fossi andato a rinchiudermi in un centro commerciale nel momento in cui arriviamo ai piedi della salita. Un vigile sta piazzando il cartello "Non si Passa": strada chiusa causa  granfondo ciclistica che impegnerà i corridori nella super tecnica discesa.
Il Nafta straparla. Dice che non ha nessuna intenzione di tornare a casa senza aver portato il suo culo su qualche cima.
Detto fatto, direzione Avio e su fino a San Valentino anticipando i corridori in gara.
Eccomi ai piedi della salita.....porca puttana e prima di cominciare sono già 55 km:


La cronaca della scalata si può sintetizzare così: fino all'anno scorso ero una merda grassa, ora sono una merda magra.
In 16.000 metri il contakm non visualizzerà mai due cifre per indicare la velocità.
Il Nafta mi umilia, torna perfino indietro a cercarmi.
Mi trova intento a raccogliere un filo d'acqua che scende dalla roccia e che getto sulla testa dei ciclisti arsi vivi dal caldo torrido e dalla fatica.
Solo fatica. Solo sudore. Solo una coltellata allo svalutato bisogno di autostima.
Non ho testa, gambe, cuore per salite così impegnative.
Spingo bene solo sui mangia e bevi della Val d'Adige.
Ecco, sono uno scalatore da cavalcavia.

5 commenti:

  1. Grande salita, una delle mie preferite ma il vero gpm è al Rifugio Graziani!
    Comunque l'importante è arrivare...come... chissenefrega.
    Bravi :D

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  2. Dovresti vederlo sulla Chesini di Fausto Coppi (o di Marco Caco se preferisci).
    Il Nafta teneva testa a molte specialissime....una rabbia.
    Al bivio eravamo incerti sul da farsi, ma l'ulteriore salita che non conosciamo ci ha intimoriti. Certo che tornare nel primo pomeriggio dalla S.S.12 é stato un calvario....

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  3. Non male per due sessantenni, acciugoni da 79/76 kg.

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  4. Va bé, cinquantenni ex ciccioni da 95 kg

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