lunedì 25 aprile 2016

Il mio triathlon sprint di Asola

Chi lo preferisce con la cerniera davanti, chi con la zip dietro.
Quando, aspettando lo start in piena depressione metereopatica, estraggo un panino col formaggio, ho la conferma che la tasca sulla schiena é l'unica caratteristica che cerco in un body da gara.
Alla quindicesima tornata tocco il bordo vasca che il crono non ha ancora tuonato il quarto d'ora. Perdo tempo in zona cambio incerto tra indossare una maglietta o lo spolverino.
Freddo becco...brrrrr.
Facciamo così, non mi metto un cazzo e domani a colazione riparerò i danni inzuppando i biscotti nell'Aulin.
Sembra di pedalare nella galleria del vento, la bici sbanda ad ogni folata e non riusciamo a profanare il muro dei trenta orari. Fino al giro di boa rimango a ruota di un pugno di mercenari.
Poi succede qualcosa. Non é solo il vento che ora ci accarezza il culo....in lontananza scorgo le sagome dei miei compagni di squadra. A tirare il nostro gruppetto c'é una Pinarello nera con un tizio con la testa china sulle prolunghe.
Tutto perfetto a parte la velocità che non si impenna e il gap che non si chiude.
Impugno basso il manubrio, tre squilli di tromba e vai con la Rumba.
Quando raggiungiamo i fuggitivi, il tipo della Pinarello si complimenta con un colpetto sulla spalla.
Non ha capito che questo è solo l'inizio.  
Ai meno quattro dall'arrivo inserisco il pilota automatico e sulla pista di decollo tengo alla grande i 46 km/h. Dal gruppo che si sgrana qualcuno grida "ma chi cazzo é?".
Infilo le scarpe da running per gli ultimi cinquemila metri di sofferenza pura.
Comuque vada, con quella frazione bike rimarrà una giornata memorabile... 

5 commenti:

  1. Porca trota...sei una macchina da guerra, casso!
    Poi hai fatto sesso con l'Aulin?

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  2. Grassie Cactus.
    Da quando ho smesso di praticare non riesco più ad ammalarmi...

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  3. Metamorfosi dell'implosione interna
    in esplosione turbo-dinamica esterna.
    Strepitoso

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  4. Non serva nemmeno scriverlo che l'entusiasmo mi ha preso un po' la penna, vero?

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