domenica 1 agosto 2010

Adalberto, un ragazzo coraggioso

Sono Adalberto, un ragazzo di 20 anni con la sindrome di Down.
Scrivo per raccontare una mia avventura (o disavventura?).
L'altro giorno sono andato a Gardaland, che dovrebbe essere un parco di divertimento per tutti, con mia sorella Virginia, mio fratello Francesco e la sua fidanzata Alice.
Per me e Virginia questa è stata una sorpresa e, nel sentire la notizia, noi eravamo molto contenti.
Abbiamo deciso di iniziare la giornata con i giochi d'acqua come "Fuga da Atlantide".
Con questo gioco ci saremmo potuti divertire prima che piovesse, dato che il tempo era incerto. All'entrata del gioco il controllore ci ha informati che i ragazzi Down su questo gioco non possono salire, perché vengono considerati "ospiti con problemi di disabilità comportamentale ed intellettiva".
Non solo non potevo fare questo gioco, ma anche tanti altri che mi sarebbe piaciuto riprovare, visto che ci ero già stato quando ero più piccolo. Adesso avrei potuto divertirmi prevalentemente su giochi adatti ai bambini. Ma io non sono più un bambino, sono un giovanotto, con alcuni problemi sì, ma sempre un giovanotto!
In quel momento mi sono sentito un po' amareggiato e mi veniva da piangere; mi sono trattenuto solo perché veniva da piangere anche ad Alice.
A questo punto siamo andati in direzione e abbiamo cercato di parlare con il direttore.
Non abbiamo risolto il problema; ci hanno gentilmente spiegato che queste sono regole per il "mio bene" ed alle regole bisogna attenersi.
Non avremmo mai voluto sentire ed ascoltare queste parole.
Il mio "vero bene" è sentirmi trattato come un ragazzo, non un bambino, non solo Down. Eravamo arrivati per divertirci, ci siamo trovati con le lacrime agli occhi.
Continuo a chiedermi perché tanti sì e io che sono Down no.
E' sicuro che, se queste saranno ancora le regole, la prossima volta cercheremo un'altra meta di divertimento, visto che questo non è un parco dove tutti possono divertirsi allo stesso modo.
Secondo noi questo ha un solo nome: discriminazione.

Adalberto, Verona


Ho trascritto la lettera che Adalberto ha inviato a L'Arena e che il giornale della mia città ha pubblicato oggi.
Non credo ci sia un torto od una ragione, una cosa giusta o sbagliata e non trovo niente di meglio da dire che a volte sia solo la vita ad essere ingiusta.
Il blog va in vacanza per quindici giorni, coraggio Adalberto noi siamo dalla tua parte.
...

6 commenti:

  1. buone vacanse brady, se vedemo a tarvisio luni 9 ciao

    RispondiElimina
  2. buone vacanze my brady torna presto e..bella la lettera di adalberto grazie per averla inserita
    torna presto al forum a me a tutti noi mancherai!
    buon divertimento
    denise

    RispondiElimina
  3. Se Mi Chica scrive un'altra roba del genere scarico la macchina e non parto più.
    :-)))

    Guerriero portati un paio di scarpe comode perché sulle salite che ci aspettano la bici dovrai spingerla...

    RispondiElimina
  4. no no vai in vacanza
    rigenerare le pile è importante ..
    e poi mi pare che nella ontologia della meccanica quantistica si parla di non-località
    o mi sbaglio?

    RispondiElimina
  5. Scusa Denise, davanti ad una domanda simile io alzo bandiera bianca e giro la patata a Barbasa. Anche lui ultimamente faccio fatica a comprenderlo....

    RispondiElimina
  6. Comprendo ADALBERTO e gli dico:
    - Hai PALLE ragazzo! Tieni duro.-
    Buone ferie Brady!

    RispondiElimina