sabato 31 luglio 2010

1^ Marcia Rock - Sorgà

Scancanado come sempre dopo una corsa, ma contentissimo della mia giornata sportiva.
Non potevo lasciare che quel treno a vapore arrivasse prima di me, sbuffava troppo per finire in progressione. Quello aveva la canotta blu di Decathlon, siamo partiti insieme e così siamo rimasti per tutti i diecimiladuecento metri della Marcia Rock di Sorgà.
Sorgà? Ma dove cazzo è Sorgà? Stavolta mi documento prima di partire ed arrivo senza intoppi nel piatto assoluto delle campagne della bassa-bassa veronese.
Come sempre nelle corse pomeridiane non c'è la ressa.
Biglietto, start al crono e via. Io e Quello ci guardiamo intorno.
- Da che parte?
- Se va zo par de qua.
Al quinto k mollo un pò o forse è lui che aumenta di due decimi di secondo/km, fatto sta che se non fosse per il ristoro non avrei colmato il gap di 20 metri.
Sorpassiamo parecchi zombie e qualche faraona nostrana.
Oh intendiamoci: lo sforzo è massimo ma il passo è da tartarughe.
Tracciato da 7+, con km e km sterrati, addirittura sui prati lungo i numerosi corsi d'acqua, caratteristica cornice di questo agreste percorso.
Quello allunga quando vede il cartello "ultimo kilometro".
Io ci sono.
Trecento metri, dagli sbuffi di Quello intuisco che il fuochista non riesce più a sbadilare carbone nella caldaia.
Se il passo gara è da tartaruga, il finale è quello di Alberto Cova.
Quello non regge, io non mi volto ma il fastidioso sbuffare è scomparso.
Lo aspetto al traguardo e sorridendo gli dico che se non ci fosse stato lui sarei andato più piano. Lui ricambia la cortesia e sportivamente ci salutiamo.
Faccio molta fatica quando il sole picchia sulla testa ed il crono ne risente (passo 5'38"), ma sento di essere sulla strada giusta.
D'altronde non esistono alternative.
...

3 commenti:

  1. COMPLIMENTI! A pensarci bene credo che simili tricipiti mi farebbero comodo, a correre, in bici ed altro....

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  2. Galeotto fu si mio telefonino,
    sfortuna ove arrivò messaggino,
    ch'io sia lercia sentina putulente,
    o esser pusillamine gran fetente,
    ma lo stragiuro che ci ho provato,
    Dio sol sà ha chi mai l'avrò mandato.

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