sabato 27 novembre 2010

Al di là del vetro

Guardo la vita scorrere al di là del vetro.
La gente cammina veloce, stretta nei pesanti giacconi invernali.
L'aria calda si trasforma in vapore e le chiacchiere dei passanti generano disordinati segnali di fumo.
Acqua allo stato solido per la prima gelata stagionale.
Ho una sola possibilità di esorcizzare l'inverno: fregarmene e cavalcare la bici.
E allora via di corsa, perché il Rapido del GS Tebaldi è l'unico treno che parte sempre in orario.

- NO, NO e NO. LA SALITA NON LA FO'.
Il WP affida le sue carte alla diplomazia spiegando con calma che per ritornare a casa bisogna per forza scalarla quella collinetta.
- SI', SI' e SI'. LA PIANURA E' PER DI LI'.
La Presidentessa si è impuntata e da lì non si schioda.

Nessuno saprà mai quale bugia il Bighi le abbia sussurrato, fatto sta che Claudia borbottando in aramaico si rimette lentamente in moto perché, come urlerà dopo pochi minuti di salita, il concetto di pianura è assolutamente relativo.

Il WP mi affianca confidandomi di essere stato un alpino:
- Il mio incarico era conducente muli. O, no sta dirghelo a nesuno, ma almanco i mussi i me scoltava.
...

2 commenti:

  1. Il pesce rosso è condannato ad una visone deformata della vita esterna.
    Colpa della boccia di vetro.

    Io invece.....ehm, no perché.....cioé la mia visione del mondo reale....sì insomma dovrebbe essere diversa........
    Cazzo, è proprio sindrome da pesce rosso!

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