Progressi natatori

Determinato, concentrato, sicuro.
Cattivo.
Entro in vasca convinto che il muro dei ventiquattro minuti oggi sia destinato a crollare.
Stringo tra le cosce il piccolo galleggiante e vado di braccia. Nuoto di potenza e respiro ogni tre bracciate.
Dal lato sinistro più che respirare apro la bocca senza mettere in collegamento i polmoni con il gas vitale. Rischio di imbarcare acqua, meglio boccheggiare dall'altra parte.
Però anche senza respirare sono veloce, lo capisco quando per la seconda volta doppio l'occasionale compagno di corsia.
Toccherà mica solo a me l'ansia di quello dietro che chiede acqua battendomi le mani sui piedi?!
Con il crono di 23'26" frantumo il precedente record ormai vecchio e stantìo visto che l'avevo stabilito la scorsa settimana.
Rifletto sull'importanza del pull-buoy: è lui che mi consente di vincere una tecnica approssimativa con le gambe che frenano anziché spingere.
Allora si potrebbe fare così: nelle frazioni a nuoto delle gare di triathlon Slug striscerà sul fondale mantenendomi sollevate le gambe. Fino a prova contraria è un mammifero, trovi lui il modo di respirare sott'acqua.

Degna conclusione di giornata in palestra. Stesse facce, stessi discorsi, stessa musica e stessa ballerina sullo stesso tapis roulant.

Ovviamente stessi esercizi con desinenza -cipiti.
Sapranno perdonarmi i due cultori della tabella -assa?.

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