sabato 30 aprile 2011

droceR


Eccolo il vento della Val d'Adige. Mi sorprende a Ceraino, é come avere uno che con una mano ti trattiene per il sellino.
Non ho testa per la Peri - Fosse, ma ho bisogno di capire come sta la gamba. Fatico come un bue fin dai primi colpi di pedale.
Ottavo kilometro, quello dove la pendenza si erge al 15%. Alzo bandiera bianca e mi fermo a respirare.
Come un autobus metropolitano, prima della cima chiamo una seconda fermata.
Stavolta sono investito da una pioggia fredda e torrenziale che poco dopo si trasformerà in grandine.
Concludo in un'ora e cinque minuti: un record al contrario, il crono peggiore della mia carriera.
Sono fradicio, ho freddo, sono demoralizzato. Il mondo ciclistico è un mondo di magri, la forza di gravità ormai la studiano anche all'asilo.
A Fosse scorgo un corridore sovrappeso e stravolto.
Ma come cazzo avrà fatto a salire con quella zavorra?  Maledetto specchio.
...

1 commento:

  1. Basta piede a terra!
    Quest'anno si và...di compact.

    RispondiElimina