Il blublublu della moka ci sorprende pensierosi, al di là del vetro un anticipo d'inverno.
Punto la Skoda verso il confine del Predil e laggiù, in fondo alla valle, la foschia si trasforma in un candido mare.
Quattro gradi centigradi, un freddo della Madonna. Iniziamo a salire verso i 2677 metri del Mangart, una delle cime più alte delle Giulie. D'altronde dopo la serata di ieri mica potevamo andare sulla prima collinetta che capita. Eccolo finalmente:
Saliamo sicuri, rapidi, sereni. Quando su un tratto da arrampicare mi ritrovo il culo del Freccia a contatto di mano, non mi lascio perdere l'occasione e gli rifilo una strizzata appassionata.
- Brady, devo considerarmi a rischio sodomia?
Rido così sguaiatamente che rischio di perdere la presa. E intanto continuiamo a salire, così in alto da sentire il profumo della neve fresca avvinghiarsi agli scarponi.
La Cima del Mangart - 2677 metri |
Brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr |
laghi di Fusine visti dall'alto |
Sulla via del ritorno |
E il Silenzio della Montagna. Così distante, così diverso, così importante.
...
non gò parole,bellissimo|||
RispondiEliminaCi surclassi anche in ferie...
RispondiEliminaSaluti a gurrier
Ragazzi, 'na paura che Freccia ci prendesse gusto....
RispondiElimina...davvero belle queste montagne...paesaggi mozzafiato, paesaggi meravigliosi...
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