giovedì 18 ottobre 2012

Endurance

Uno si butta in vasca così, senza pensarci. Magari la molla si carica strada facendo, pensando a quel detrattore che non crede alla possibilità di attraversare a nuoto il lago di Garda.
La mente vaga raminga, indecisa se concentrarsi sulla striscia a fondo vasca, sul numero delle bracciate, sulla respirazione o magari su quello stronzo della corsia accanto che parte in ripetuta in corrispondenza della mia virata.
E pensare che ritenevo fossero solo i ciclisti gli animali competitivi ad ogni costo.
Insomma senza affanno e senza inganno chiudo i miei duemila stile libero in un tempo decoroso, tanto da dover aggiornare la pagina "Best Performance" .

Per colpa della tallonite continuo a mendicare qualche kilometro di corsa, a settimane alterne.
Domenica però c'é la corsa della vita. Percorso indecente, paesaggio inguardabile, odore di letame e, chissà perché, ressa disgustosa.
Le condizioni ci sono tutte: impossibile perderla!
Anche perché alla fine ci aspettano tre giri di POLENTA e RENGA.
Nafta, Mangiafuoco, nani e ballerine: cosa saranno mai i sei chilometri per il minimo tecnico?

Mozzecane - Polenta e Renga, edizione del 2011
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