sabato 24 maggio 2014

double decker

- Te si za nero ostia, in do sito nda a ciapàr el sol?
- Ma no, é colpa del double decker di stamattina
Basta. Discorso finito. In fondo né io, né mio padre siamo di molte parole.
E poi la frazione bici é stata dedicata per metà alle foto di squadra. Dio com'eravamo belli e com'eravamo in tanti!
Là, schierati sul ponte di Castelvecchio che quasi sembravamo un team pro-cycling.
E intanto le lancette girano ed é tutta fatica risparmiata.
E, tanto per cominciare un altro paragrafo con la "E", il mio spirito mercenario che emerge prepotente nel cambio casacca: via la divisa degli apocrifi adoratori Tebaldini del Dio della Pedivella e sotto con le mudande da bagno (così le chiama mio padre) del Fumane Triathlon.
Avanti indietro nella piscina scappellata sotto un sole finalmente degno.
Aggiungi le fatiche dell'altra notte lavorativa passata in mezzo ad una strada alla ricerca di quel cazzo di cavo guasto. 
Capisci ammé, questa é mancanza di ossigeno. Altro che abbronzatura....

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