Provo il braccio destro. Niente da fare, un male da urlo.
Non avrebbe senso sostituire i manubri con due grissini al sesamo, per cui ancora una volta è il turno delle gambe.
C'è una giustizia divina nei sofisticati cicli che regolano la Natura.
Se i gemelli diversi mi impediscono di correre, la Natura mi concede braccia solide per lavorare di bilanciere.
E quando la Natura stabilisce che la mia bici debba impattare quel palo all'ingresso della ciclabile, significa che i polpacci sono stati rigenerati e che potranno ricominciare a sgambettare festanti sui bastioni di San Zeno.
L'importanza dell'alternativa. La fortuna di poter continuare.
Domani sera, 18.10. Stesso cinema, stesso film.
...
non più Fast Furia
RispondiEliminama:"Caval de Gonela"
questa è la giusta definizione
ora è giunto un bellissimo ascesso,
che forse è il motivo di un inverno di merda
no bastioni domani
Ti rimetterai presto e l'infondato timore che possa minare la tua riconosciuta supremazia nella corsa, ti farà presto diventare più forte di prima.
RispondiEliminaDevo lavorare sul "Caval de Gonèla": è una definizione straordinaria.
Immagino già il titolo del post:
"Gonèla's Horse Team".