La pioggia degli ingiusti

Migliorare nelle acque clorate si può.
Ci sono voluti diversi minuti di applicazione ma, a quanto si apprende dai tecnici del Laboratorio Brady, sarebbero già disponibili le prime fonti documentali.
Mercoledì il crono si é fermato dopo 36'06", al termine di millecinquecento metri in vasca lunga.
Ma fin dalle prime bracciate di ieri si notava che qualcosa stava cambiando.
Uno, due, tre....aria. Uno, due, tre....aria. Non era mai successo che respirassi correttamente anche dal lato sinistro. Lo testimoniano i tempi di trasferimento dalla scaletta a bordo vasca al bagno: tanto più brevi quanto più elevati erano i tentativi di respirazione mancina.
Solamente per il Nafta, più granitico degli altri nel comprendere i ragionamenti indiretti, spiego il concetto precedente: con le fauci spalancate a sinistra nella vana ricerca di ossigeno, raccattavo più liquidi che gas. Insomma bevevo riempiendo ben presto il serbatoio. La finalità preventiva della corsa al vespasiano era tesa ad impedire lo scoppio della vescica.
E poi ci sono altri due validi motivi per perfezionare la respirazione alternata:
"Ti consente di mantenere in acqua un assetto migliore", come sostiene il mio coach.
"Se te nodi nel mar con le onde sula destra e no te riessi a respirar da l'altra parte, alora te te neghi", come suggerito dal mitico triathleta Filippo.
Devo correggere gli errori. E' chiaro che per fare progressi bisogna eliminare i pregressi.
Fiducioso in un miglioramento miracoloso, con dignitoso affanno stoppo il crono: 36'05".
Ma allora non é una questione di tecnica se il delta è di un secondo....vuoi vedere che, come sostiene L. Bowen:
"Piove sul giusto e sull’ingiusto, ma sul giusto piove di più perché l’ingiusto gli ruba anche l’ombrello”.

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